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prologo

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21 à 30

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Tavola dei messaggi

UNDICESIMA APPARIZIONE

"Pietà mio Dio."
"La Croce Gloriosa deve essere paragonabile alla città di Gerusalemme
per la sua dimensione verticale (738 metri). Deve essere di una grande luminosità."

Venerdì 5 ottobre 1973, ore 19, nella cappella.

    Il Signore si è presentato al posto del Santissimo Sacramento esposto, come la volta precedente.
    Gesù era al posto del Santissimo Sacramento, non vedevo più nè l’altare, nè il Santissimo Sacramento; la luce ne aveva preso il posto.
    Gesù mi appare molto vicino, leggeramente sollevato. I Suoi piedi sono posati su una pietra piatta, e vicino a questa pietra vi sono alcuni sassi. Il Suo piede destro è avanzato e scoperto quasi fino alla caviglia, il piede sinistro è nascosto dalla Sua veste, non vedo che l’estremità del piede. La Sua veste, di un bianco luminoso, è trattenuta in vita da un cordoncino, la scollatura è arrotondata e increspata, ma il collo è un po' libero. Le maniche sono abbastanza larghe, come quelle di un camice, non vi è alcuna apertura apparente per indossarla.
    I capelli, abbastanza lunghi, ricadono sulle spalle. Le Sue mani e il Suo viso sono molto luminosi - d’altra parte il Signore l’ha detto: "Le Sue mani ed il Suo viso risplendono come il sole" ed è proprio così. Tutto questo è meraviglioso.

   Il Suo sguardo è amore e bontà: questa frase la sottolineo, la riprendo da Gesù, è Lui stesso che me l’ha detta.
    Mi ha sorriso, le mani tese verso di me, come per accogliermi. Ho fatto la genuflessione, ho salutato, poi mi sono messa in ginocchio, ho fatto il segno della Croce. L’ho fatto macchinalmente senza che, questa volta, Gesù abbia avuto bisogno di dirmelo, ma è senza dubbio Lui che me lo fa fare - bisogna, senza dubbio, che io lo faccia. Non so se mi comprendete, ma ci sono cose difficili da spiegare.
    Gesù è rimasto qualche istante in silenzio. Io sono rimasta così ad ammirare questa meraviglia, aspettavo che Egli mi dicesse qualche cosa. Dopo qualche istante, Gesù mi ha detto:
   "Dite alle persone qui presenti che dicano con voi la preghiera che ho loro insegnato, seguita da una decina del rosario."
   Ho trasmesso il messaggio. Come la prima volta, il Signore mi ha dettato il messaggio molto lentamente, guardandomi; ho ripetuto ogni frase dopo di Lui.
   "Pietà Mio Dio, per quelli che Ti bestemmiano.
    Perdona loro, essi non sanno quello che fanno."
    "Pietà Mio Dio, per lo scandalo del mondo.
    Liberali dallo spirito di Satana."
    "Pietà Mio Dio per quelli che fuggono da Te.
    Dona loro il gusto della Santa Eucarestia."

Gesù si ferma un istante, e mi dice:
   "Colui che fa la volontà del Padre Mio e che mangia di questo Pane vivrà eternamente in questa luce."
   Poi riprende:
    "Pietà Mio Dio, per quelli che verranno a pentirsi ai piedi della Croce Gloriosa,
    che essi vi trovino la pace e la gioia in Dio Nostro Salvatore.
    Pietà Mio Dio, perchè il Tuo regno arrivi, ma salvali, è ancora tempo - poichè il tempo è vicino,
    ed ecco che Io vengo.
    Amen. Vieni, Signore Gesù."

    Poi Gesù ha detto con me la decina del rosario. L’abbiamo detta insieme, lentamente; aspettavo ogni "Ave Maria" per ricominciare con Lui. Era cosi commovente dire questo rosario con Gesù. Non l’avevo mai detto così lentamente in tutta la mia vita. Alla fine di questa decina del rosario, Gesù mi ha detto:
   "Signore, riversa sul mondo intero i tesori della Tua infinita misericordia."
   Credo di non aver ripetuto questa frase, assorbita com’ero dalla presenza meravigliosa di Gesù. Resterei per sempre, ad ammirarLo, senza dirGli senza domandarGli niente. D'altronde, non vi è nulla da domandare. Io sono come inchiodata sul posto. Qualunque cosa ci fosse non avrebbe importanza, fosse anche un fulmine, non sentirei nulla, non mi muoverei per niente, talmente questa presenza è meravigliosa.
    D’altra parte, quando Gesù è presente, io non sono più sulla terra. Non vedo e non penso più a nulla di ciò che mi circonda. E' una meraviglia degli occhi e dello Spirito che non si può spiegare, bisogna veramente esserci. Nessuna parola può spiegare quello che sento, neppure le frasi più belle.

    A tutti quelli che dubitano posso affermare che c’è veramente un altro mondo, oltre a quello che si vede.
    E il più meraviglioso è quello che non si vede, non lo si può neanche immaginare.
    Dopo la preghiera, Gesù mi dice, sempre continuando a guardarmi:
   "Dite questo ad alta voce:
    La Croce Gloriosa
(in questo istante Egli ha Guardato i presenti con uno sguardo circolare) innalzata sulla Haute-Butte dev’essere paragonabile alla città di Gerusalemme per la sua dimensione verticale. I suoi bracci devono drizzarsi dall’Oriente all’Occidente. Essa deve essere di una grande luminosità."

    E con tono grave Gesù mi ha detto:
    "Così è il segno del Figlio dell’Uomo."
  

Poi, qualche secondo dopo:
    "Fate scavare a 100 metri dal luogo della Croce Gloriosa, in direzione del suo braccio destro, ne uscirà dell'acqua. Verrete tutti a lavarvi in segno di purificazione."

    Gesù si è poi chinato verso di me e mi ha detto con discrezione, senza precisarmi di dirlo ad alta voce - non l’ho detto che domenica al Signor Parroco:
   "Siate sempre nella gioia, non lamentatevi del cataclisma generale di questa generazione, poiché tutto questo deve arrivare. Ma ecco che appare nel cielo il segno del Figlio dell’Uomo. E adesso deve compiersi il tempo delle nazioni. Tutti si batteranno il petto. Dopo l’evangelizzazione del mondo intero, allora Io ritornerò nella gloria."

    Gesù mi ha guardata ancora per qualche istante. Mi ha sorriso, poi è scomparso.

 

 

DODICESIMA APPARIZIONE

"Dozulé è ormai una città benedetta e sacra."

Venerdì 2 novembre 1973 ore 19 (commemorazione dei defunti), nella cappella.

    Mi è apparsa la luce, poi Gesù si è presentato come al solito, le mani aperte. Mi ha sorriso, poi ha alzato le due braccia a forma di Croce, la Sua testa era leggermente inclinata verso il lato destro come se stessero per crocifiggerlo, ma non vi erano le piaghe. D’altronde, non ho mai visto le Sue piaghe.
    Mi ha detto con un tono molto grave:
   "Dozulé è ormai una città benedetta e sacra.
    Voi vivete il tempo del supremo sforzo del Male contro Cristo. Satana è slegato dalla sua prigione. Egli occupa l’intera faccia della terra."

    Gesù mi parla sempre molto lentamente. Quel giorno, la Sua voce aveva un tono molto molto grave. Ero molto triste nel vederLo così. Poi, mi ha detto:
   "Gog e Magog, il suo numero è incalcolabile.
    Qualunque cosa accada, non vi inquietate. Saranno tutti gettati nel fuoco per i secoli dei secoli.
    Beato colui che non è sedotto che dal Dio Supremo."

    Poi Gesù ha abbassato le braccia e le mani. Ha ripreso la Sua posizione normale, cioé le mani tese verso di me, poi mi ha sorriso lungamente e mi ha detto:
    "Questo messaggio è per voi:
    Beato colui che non è sedotto che dal Dio Supremo, poiché Mio Padre non è che bontà. Egli perdona al più grande peccatore all’ultimo istante della sua vita.
    Dite ai morenti che si pentono che più grande è il peccato, più grande è la Mia misericordia. Nel medesimo istante in cui l’anima lascia il suo corpo, si trova in questa splendida luce. Ditelo loro.
    Parole di Gesù."

    In seguito, mi ha dato un messaggio molto grave per il vescovo, poi un messaggio molto personale che mi concerne e di cui devo mantenere il segreto per tutta la vita.
    Poi Gesù è sparito.
    Gesù mi aveva dato un segreto il 2 novembre 1973 e mi aveva detto di non dirlo mai a nessuno. Dunque di quello non ho parlato a nessuno." (Una intima sa solo che questo riguarda la sua morte.)

 

    Venerdì 7 dicembre 1973

    Questo primo venerdì del mese di dicembre, ho atteso per molto tempo. Poi, alle 19.45, ho lasciato la cappella. Avevo il cuore gonfio, le lacrime agli occhi. Gesù non è venuto.
    Pertanto so che anche senza vederLo Lui è lì. E’sempre presente, con noi, per tutti noi.
    Nella nostra vita di tutti i giorni, Gesù è lì, sempre presente. Ma vederlo è così bello, così meraviglioso; questa luce è di uno splendore!... poi il Suo viso, il Suo sguardo, la Sua grandezza!... questa grandezza ... tutto ciò è di una bellezza incomparabile. Tutto questo è unico, nient’altro, no, nient’altro ... nulla che Gesù soltanto.
    Mio Gesù, se Voi sapeste quanto Vi amo - e Lui lo sa.

 

 

TREDICESIMA APPARIZIONE

"Perchè avete paura? Perchè dubitate? Io sono qui!"

Venerdì 4 gennaio 1974, ore 16.15, nella cappella.

    Non ho potuto assistere alla messa quel mattino, con mio grande dispiacere, poiché era alle 8 e io devo preparare i miei bambini che conduco a scuola alle 8.30.
    Alle 9, mi sono recata a rendere visita al Santissimo Sacramento esposto. Sono ripartita verso le 11 per preparare il pranzo a mio marito, a mia madre, anziana, e ai due figli più grandi, che rientrano per il pranzo a mezzogiorno. Nel pomeriggio, ritornai al pensionato per stirare dalle suore. Tra due occupazioni, dovevo fare una visita al Santissimo Sacramento.
    Alle ore 14, arrivai alla cappella della scuola San Giuseppe. Vi sono rimasta fino alle 15 per adorare Gesù presente. Poi sono andata a telefonare nell’ufficio di suor Bruno, per fissare un appuntamento da un medico per mia figlia maggiore. Ma invece di ritornare a stirare, non ho potuto far a meno di ritornare alla cappella, come se qualcosa mi dicesse: "Bisogna andarci." E’ così bello, così dolce adorare Gesù presente; Gesù è così felice!
    Credevo di non poter lasciare il mio posto; mi sentivo inchiodata sul posto. Credo che vi sarei rimasta indefinitamente; in questi casi sento il mio spirito talmente unito a quello di Gesù.
    Ma l’ora avanzava senza che me ne rendessi conto.
    Tutt'a un tratto, sentii suonare alla chiesa le ore 16.15. Avevo ancora una decina del rosario da recitare, prima di ritornare a casa poiché i miei bambini sarebbero arrivati presto e bisognava che rientrassi per loro, poiché desiderano che io sia a casa quando ritornano dalla scuola.
    Cominciai dunque l’ultima decina del rosario. Improvvisamente cado in una completa oscurità. Se voi sapeste come avevo paura; non ho potuto trattenermi dal gridare. Ho dovuto chiamare il Signor Parroco per dirgli: "Non ci vedo più", perché ero completamente nelle tenebre. Mi sentivo disorientata, il mio cuore batteva molto forte dalla paura.
    Poi ho sentito il Signor Parroco avvicinarsi a me e mi ha detto con voce molto calma: "Non temete nulla, siate paziente, attendete qualche momento che passerà."
    Vedevo che non era inquieto (io dicevo a me stessa, si vede bene che non è lui al mio posto), poi ha detto a suor Margherita: "Presto, andate a cercare suor Bruno."
    Quando ho sentito qualcuno entrare, ho pensato che fosse suor Bruno. Le ho domandato se fosse lei, mi ha risposto: "Sì, sono io."
    Le ho chiesto di condurmi a casa. Ero inquieta, mi chiedevo cosa sarebbe stato di me. Ho pensato alla mia famiglia, ai miei bambini. Non vedere più. Com’ero triste, mio Dio!
    Gesù mi aveva detto che avrei sofferto per i peccatori, un giorno dopo una visita, ma non mi aveva detto che sarei diventata cieca. Gesù mi aveva detto ciò che sarebbe avvenuto del mio corpo, e più precisamente che avrei sofferto molto nello spirito, ma non mi aveva detto di dirlo. Se l’ho detto, è stato nella paura, quando mi sono trovata nelle tenebre.
    A quell’ora del pomeriggio, non pensavo neppure che ciò venisse da Gesù; non era l’ora, le altre volte erano le 19.
    Dopo questa terribile angoscia (di colpo nelle grandi tenebre degli occhi ma anche dello spirito), la gioia si impossessa di me. D’altra parte, il Signor Parroco me l’ha detto non appena se n’è accorto.
    I miei occhi avevano ritrovato la loro luminosità; la paura, la tristezza si sono trasformate in gioia immensa, in pace indescrivibile.
    Immagino che sia la stessa cosa per chi soffre sul letto di morte; quando l’anima lascia il corpo, non soffre più; poi, d’un tratto, si trova in questa dolcezza, in questa luce spirituale; è trasfigurato con Gesù.
    Non ero cieca, d’altra parte, credo di averlo gridato molto forte: "No, non sono cieca", avevo appena scoperto la luce. Sì la luce mi appariva nello stesso luogo, al posto del Santissimo Sacramento e mi sembrava ancora più bella, più luminosa, più limpida del solito.
    Mi sono inginocchiata nello stesso posto dove mi trovavo, in fondo alla cappella, di fianco alla mia sedia. Dovevo essere tutta sorridente talmente ero felice di ritrovare la luce... dalle grandi tenebre alla luce e quale luce, la più bella delle luci!
    Poi Gesù appare.
    Gesù è così buono. Avrebbe potuto lasciarmi così fino alla fine dei miei giorni. Ero nelle Sue mani, noi siamo tutti nelle Sue mani. Lui è Il Maestro. Egli fa di noi quello che vuole. Bisogna ringraziarlo per tutte le grazie che ci accorda.
    Se noi vediamo, se udiamo, se camminiamo, se abbiamo la salute, se siamo felici, è grazie a Lui, a Lui solo. Egli ci può togliere tutto questo in un solo istante.
    Ma se noi soffriamo, se abbiamo delle miserie quotidiane, è ugualmente Lui che lo permette, per guadagnarci il nostro cielo.
    Bisogna offrire tutto a Gesù: le nostre gioie, le nostre pene, e per Lui, con Lui, noi sopportiamo tutto.
    Questa volta, Gesù aveva la mano destra sul Suo Cuore e il braccio sinistro lungo il corpo. Mi sorrideva, poi mi ha detto:
    "Perchè avete paura? Perchè dubitate? Io sono qui."
   Ho detto a Gesù: "Signore, ho avuto paura, ho creduto di diventare cieca." (credo di averlo detto ad alta voce).
    Poi Gesù mi ha detto:
    "Dite loro che ogni uomo su questa terra è così nelle tenebre."
   Ho quindi ripetuto questo ad alta voce, poi Gesù mi ha detto:
    "Baciate la terra tre volte per penitenza per la mancanza di fede."

    Ho dunque fatto questo gesto, poi Gesù, con un gesto lento, ha tolto la mano dal Suo cuore e l’ha rivolta verso me per farmi segno di avvicinarmi. Nello stesso tempo di questo gesto, Lui mi ha detto:
   "Avvicinatevi fin qui e salutate."
   Sono dunque andata avanti, dal fondo della cappella dov'ero rimasta, fino all’altare, fino a Gesù. Ero vicinissima a Lui. Ho salutato come Gesù mi ha insegnato.
    Gesù aveva messo di nuovo la mano sul cuore. Io ero in ginocchio vicinissima a Lui ed Egli mi ha detto:
   "Abbiate la bontà di ripetere questo:
    Ecce Dominus Noster cum virtute veniet et illuminabit oculos servorum Suorum. Laetamini, laetamini in Domino, laetamini cum Magdalena. Paratum cor ejus: 'Speravi in Domino, ut se simplicitas prodit amabilis.' "
(Ecco il Signore Nostro verrà con potenza e illuminerà gli occhi dei Suoi servitori. Rallegratevi, rallegratevi nel Signore, rallegratevi con Maddalena. Il suo cuore è pronto: "Ho sperato nel Signore, perchè l’amabile semplicità Lo rifletta.")
    Gesù mi ha detto queste frasi molto lentamente, nell’ordine in cui le ho scritte. Poi mi ha detto:
   "Ogni volta che ritornerete al vostro posto dopo ogni Eucaristia, posate la mano sinistra sul cuore e la mano destra incrociata sopra."

         

Gesù ha fatto questo gesto mentre me lo spiegava; l’ho imitato.
Gesù mi ha sorriso per qualche istante, poi è scomparso.
Ho tenuto le mani in questa posizione finché sono ritornata al mio posto.

                                                    

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L'Annonciazione di Fra Angelico      

Il primo venerdì del mese di febbraio 1974.
Gesù non è apparso.

 

 

QUATTORDICESIMA APPARIZIONE

"Rallegratevi poiché è vicino il tempo
in cui il Figlio dell’Uomo ritornerà nella gloria."

1° marzo 1974, ore 15.40, nella cappella.
(Nella cappella sono presenti il sacerdote, tre suore religiose e quattro signore.)

    Ecco la luce.
    Gesù si è presentato nello stesso posto, come di solito, le mani tese verso di me come per accogliermi. Mi sorride, alza gli occhi al cielo, lo sguardo grave e lontano e mi dice:
   "Abbiate la bontà di ripetere questo:"
   Ha alzato le braccia in forma di Croce, ma più in alto.
    Gesù mi dice molto lentamente ogni frase che io ripeto una dopo l’altra:
   "Ecce cujus imperii Nomen est in aeternum. Quae videt Me, videt et Patrem Meum. Magdalena! Annuntiate virtutes ejus qui vos de tenebris vocavit in admirabile Lumen Suum. Nolite timere, Deum benedicite, et cantate Illi." (Ecco Colui il cui nome ha un regno eterno. Colei che mi vede, vede anche il Padre Mio. Maddalena! Annunciate le meraviglie di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla Sua ammirabile luce. Non temete, benedite Dio e cantate per Lui.). Gesù continua:
   "Io sono la luce del mondo e la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno compresa."
    "Penitenza, penitenza, penitenza. Baciate la terra tre volte per penitenza, per la mancanza di fede nel mondo."

   Poi Gesù riprende la Sua posizione normale:
   "Oggi, Gesù di Nazareth, il Figlio dell’Uomo resuscitato, mi visita per l’ottava volta.
    Le Sue mani, il Suo viso, risplendono come il sole, le Sue vesti sono di un bianco splendente, il Suo sguardo è amore e bontà.
    Amate il vostro prossimo come Io vi amo, che il vostro sguardo sia amore e bontà per ognuno di voi.
    Baciate una persona presente per amore e per carità."

    Ho dato un bacio alla prima persona che si trovava lì; era suor Maria dell’Assunzione, superiora generale di Blon.
    Gesù ha poi aggiunto:
   "Questo gesto è segno di amore e di riconciliazione per il mondo intero.
    Rallegrati, Maria, ha detto l’arcangelo Gabriele al concepimento del Figlio dell’Uomo."

   E con un tono molto grave:
   "In verità vi dico, oggi è la stessa cosa.
    Rallegratevi, perchè è vicino il tempo in cui il Figlio dell’Uomo ritornerà nella gloria.
    Rallegratevi, rallegratevi sempre nel Signore, che la vostra gioia sia conosciuta da tutti gli uomini a causa delle parole che avete appena sentito, a causa del Mio nome."

   Poi, qualche istante dopo:
   "Che ognuno di voi, nel silenzio del suo cuore, domandi a Dio la grazia che desidera; oggi stesso vi sarà data."
   Sono rimasta qualche istante in silenzio. Ho ascoltato le parole molto gravi che Gesù mi ha detto. Non osavo ripeterle a causa della loro gravità. Pensavo che solo il sacerdote o i sacerdoti dovessero saperle, poiché Gesù mi ha detto:
   "Dite alla Chiesa che rinnovi il suo messaggio di PACE al mondo intero, poiché l’ora è grave. Satana dirige il mondo, seduce gli spiriti, li rende capaci di distruggere l’umanità in qualche minuto.
    Se l’umanità non si oppone, Io lascerò agire e sarà la catastrofe, tale che non se n'è avuta ancora una dal diluvio - e questo prima della fine del secolo.
    Tutti quelli che saranno venuti a pentirsi ai piedi della Croce Gloriosa saranno salvati.
    Satana sarà distrutto e non resterà che pace e gioia."

    Poi Gesù è sparito.

    La prima croce e la corda utilizata per misurare il posto del bacino :                        mesurecroix97Zm17.gif (352598 octets)

 

QUINDICESIMA APPARIZIONE

"La Croce Gloriosa rimetterà ogni peccato."

    Venerdì 5 aprile 1974, ore 15.40, nella cappella.

    Nella cappella di San Giuseppe, l’alone di luce si è formato al posto dell’Ostensorio, dopo vedo Gesù, le mani tese verso di me come per accogliermi. L’ho ammirato a lungo - é così meraviglioso. Mi sorrideva.
    Gli ho detto a voce alta: "Se Voi siete il Cristo, perchè non vedo mai le Vostre piaghe?" (Il Signor Parroco mi aveva incaricata di fare questa domanda.)
    Egli continuava a sorridermi. Quale inspiegabile dolcezza sentivo in quel momento, non mi sentivo più sulla terra.
    Gesù ha alzato la mano destra su di me e mi ha detto:
   "La pace sia con Voi."
    "Dite questo ad alta voce."

   Gesù prese la Sua posizione abituale e non sorrideva più:
   "Gesù domanda: perchè questo turbamento, perchè questi pensieri sorgono in Voi?
    Voi, i sacerdoti che avete l’incarico di compiere quanto Io vi domando, è più facile gridare al miracolo vedendo l’acqua sgorgare dalla montagna, che sentire la serva del Signore pronunciare parole che non conosce?
    Uomini di poca fede, ricordatevi della Mia parola."

   (La voce di Gesù era severa.)
    "Coloro che verranno nel Mio nome parleranno lingue a loro sconosciute."
   Dopo un momento di silenzio e senza precisare di ripeterlo:
   "Non abbiate alcun dubbio, alzatevi, toccate le Mie mani."
   Mi sono alzata. Gesù mi ha presentato la Sua mano sinistra, poi la destra; ho dunque preso ciascuna mano nelle mie due. Egli mi ha detto:
   "Non abbiate più dubbi, uno spirito non ha mani, non ha carne."
   Sono ritornata al mio posto, in ginocchio davanti a Lui ed Egli mi ha detto:
   "Dite loro questo": (L'ho ripetuto ad alta voce)
   "Non abbiate più dubbi, é veramente Gesù Risuscitato che vedo oggi per la settima volta. Gli ho appena toccato le mani."
   Ho poi chiesto: "Signore, dove bisogna scavare per avere dell’acqua?" Gesù mi ha risposto:
   "La Croce Gloriosa deve essere innalzata sulla Haute-Butte, vicinissimo al confine territoriale di Dozulé, nel punto esatto dove si trova l’albero da frutta, l’albero del peccato, perchè la Croce Gloriosa rimetterà ogni peccato.
    I suoi bracci devono elevarsi dall’Oriente all’Occidente. Ogni braccio deve misurare 123 metri e la sua altezza sei volte di più. E’ a partire da questi 123 metri, luogo occupato dalla Croce, che si devono misurare i 100 metri.
    Poi fate scavare un bacino di 2 metri per 1,50 e 1 metro di profondità. Fate un recinto. Ne uscirà dell’acqua."

   Poi Gesù aggiunge:
   "Se il vostro cuore è arido, vi sarà poca acqua e pochi saranno salvati."
   Poi dice:
   "Vos amici Mei estis si feceritis quae Ego praecipio vobis, dixit Dominus."
    (Voi siete Miei amici se fate quello che vi comando, dice il Signore.)
    Gesù aggiunge:
   "Mettete la mano sinistra sul cuore e la destra posata sopra."
   Poi Gesù è scomparso e così io sono ritornata al mio posto.
    Se voi sapeste com’ero felice. Per la prima volta da quando vedo Gesù, desideravo gridare loro la mia gioia. L’ho detto al Signor Parroco e ad una persona uscendo dalla cappella.
    "Gesù è veramente vivo; io Gli ho toccato le Sue mani; queste sono mani di carne come le nostre, sono tiepide, E' stato meraviglioso."
   Gesù è veramente vivo, resuscitato nella sua carne. Piangevo dalla gioia; una gioia meravigliosa che inonda il mio spirito. Avevo voglia di cantare, del resto, ho chiesto di cantare il Magnificat, talmente la mia gioia era grande.
    Si deve obbedire ai sacerdoti, ai vescovi: ho l’ordine di non dire nulla, è questo che mi ha trattenuta; altrimenti avrei voluto gridare la mia gioia a tutti, per dare la gioia di Gesù risorto a tutti coloro che dubitano. (4)     

4- "Il venerdì 5.4.74 fu dettato: "ogni BRACCIO deve avere 123 m e la sua altezza 6 volte di più = 738 m". Tre progetti della Croce sono stati disegnati con delle larghezze di trave di 21 m, 42 m, 60 m." (Gérard Cordonnier, primo editore dei Messaggi).

 

Venerdì Santo 12 aprile 1974.                      

Nel pomeriggio, dopo l’accordo tra suor Bruno e il proprietario del prato, tre uomini scavarono il bacino. Faceva freddo e su un fornello ad alcool, nel fondo del bacino in corso di scavo, suor Bruno riscaldò del caffè per i volontari...

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         Sign.. Avoyne scavando il bacino

                                                                  

SEDICESIMA APPARIZIONE

"Affrettatevi a far innalzare al suo posto la Croce Gloriosa."

Venerdì 3 maggio 1974, dalle ore 17.10 alle 17.25, nella cappella.

    Appare la luce, poi Gesù si presenta le mani tese verso di me per accogliermi; mi sorride. Sono così felice, resterei indefinitamente alla Sua presenza. Egli dice :
   "Dite questo ad alta voce :
    Il sacerdote non è nell’errore, quell’albero inclinato è il simbolo del peccato.
    Sradicatelo prima che compaiano i frutti, e affrettatevi a far innalzare, al suo posto la Croce Gloriosa, poiché la Croce Gloriosa rimetterà ogni peccato."
(5)
   Un istante dopo, Gesù ha messo le mani giunte sul petto. Mi ha guardato tristemente, ho visto due lacrime sgorgare dai Suoi occhi. Ho pianto in quel momento, Gesù era così triste. Mi ha detto:
   "Sventura all’Umanità intera se non ci sarà dell’acqua (6) in questo bacino entro i cinquanta giorni che seguiranno i lavori6, poiché Satana impedisce la purificazione di un più grande numero. Ricordatevi della Mia parola. Io lascerò agire a causa della mancanza di fede."
   Un momento dopo:
   "Dite alla Chiesa che invii dei messaggi nel mondo intero e che si affretti a far erigere, nel luogo indicato, la Croce Gloriosa e, ai piedi, un Santuario. Tutti verranno a pentirsi e vi troveranno la pace e la gioia. La Croce Gloriosa, o il segno del Figlio dell’Uomo, è l’annuncio del prossimo ritorno nella gloria di Gesù resuscitato.
    Quando questa Croce sarà elevata da terra, Io attirerò tutto a Me."

   Gesù aggiunge:
   "Trovate undici persone in questa città benedetta e sacra, saranno i Miei discepoli. Esse questueranno di porta in porta nel Mio nome per l’elevazione della Croce Gloriosa.
    Ed ecco i comandamenti che ogni discepolo deve rispettare:
              - Lavorate fino all’elevazione della Croce Gloriosa;
              - Siate umili, pazienti, caritatevoli, affinché riconoscano in voi i Miei discepoli;
              - Non cercate alcun interesse personale, unicamente quello di far erigere la Croce Gloriosa,
                poiché ogni uomo che sarà venuto a pentirsi sarà salvato."

   Poi Gesù mi ha detto, senza precisare di ripeterlo:
   "Dite al sacerdote che Io vi visito per la diciassettesima volta, poiché la Croce Gloriosa è anche Gesù resuscitato." (La visita del 12 aprile 1970 e 16 apparizioni fanno 17 visite di Gesù.)
    Poi Gesù scompare.

5- Il sacerdote e Maddalena erano saliti assieme sulla Haute Butte per localizzare il luogo della Croce. Si aiutarono con torce elettriche puntate verso il cielo. Maddalena rimase alla finestra da dove aveva visto sei volte la Croce e dirigeva il sacerdote che faceva l'ascensione della Haute Butte. Egli finì sull’altura delimitata da un fosso che, precisamente, è al limite del territorio di Dozulé. Restava da situare il punto esatto dove il Signore domandava di impiantare la Croce. Il sacerdote pensava che questo poteva ben essere al posto del melo inclinato. Ma non era sicuro e la notte non dormì. Gesù conferma qui l'esattezza della sua (del sacerdote) opinione.

Il bacino era stato scavato contando 223 metri con una corda. L’abbiamo arrotolata su un pezzo di legno. L’albero era sradicato e c’era la piccola croce (al millesimo. Nota della Redazione) che avevamo messo Gérard ed io. Gli affituari ce l’avevano permesso.

Per quest'acqua che non veniva fu fatta una novena dopo la Pentecoste. Una notte, Maddalena e suor M. sognano che l'acqua è apparsa nel bacino e la mattina lo dicono al sacerdote che risponde:"Voi fate proprio dei bei sogni, suorella." Egli aveva constatato, la sera del giorno prima, che non c'era acqua nel bacino. Maddalena sale tutta sola alla Haute Butte e constata che l'acqua c’è molta: 30 cm di altezza. La stazione metereologica interpellata risponde che non ha piovuto la notte precedente e che una tale altezza non può venire ca una pioggia.

6- L'acqua venne 77 giorni più tardi, il 19 luglio 1974.

 

 

DICIASSETTESIMA APPARIZIONE

"Sono Michele l’arcangelo."
"Sono Gesù di Nazareth, il Figlio dell’Uomo risuscitato dai morti."
"Chiedete un cero. Deponetelo acceso.
Che tutti quelli che verranno in questa cappella vi imitino."

Venerdì 31 maggio 1974, dalle ore 9.45 alle 10.05, nella cappella.

    Non aspettavo una visita di Gesù perché non era il primo venerdì del mese. Ma tutte le mattine, dopo aver accompagnato i bambini a scuola, vado fino alla cappella per rendere visita a Gesù, poi il sacerdote mi da la Comunione.
    Quel mattino del 31 maggio, mi sono recata alla cappella come gli altri giorni. Il Signor Parroco non mi aveva ancora dato la Comunione quando suor Bruno è venuta a cercarlo per vedere un malato. Questo malato abita giusto a fianco e il Signor Parroco mi ha detto: "Non penso di assentarmi a lungo, vi darò la comunione al ritorno."
    In quel momento, ero dunque rimasta sola nella cappella. Improvvisamente, ho visto l’alone di luce presentarsi come al solito al posto del tabernacolo. L’alone era più ampio e sembrava meno alto delle volte precedenti. Ero sola e la luce sembrava attendere qualcuno. Mi sono precipitata verso il refettorio attiguo alla cappella. Ho detto a J., un’impiegata, di andare a cercare immediatamente suor Bruno che ho pensato essere nella sua classe a quell’ora.
    Sono ritornata subito nella cappella davanti alla luce che era sempre là, ma sola. Mi sono inginocchiata; in quello stesso istante è apparso qualcuno, ma non era Gesù.
    Quando suor Bruno è arrivata, le ho detto: "C’è qualcuno ma non è Gesù. E’ qualcuno che non conosco."
    Questa volta mi sentivo bene, nella cappella mentre le volte precedenti mi sentivo trasportata altrove, e quando suor Bruno è entrata me ne sono ben accorta, mentre le altre volte non udivo e non vedevo assolutamente nulla, ero totalmente assorbita dalla visione di Gesù.
    Questo personnaggio sconosciuto teneva una specie di bandiera, con in cima una piccola croce; questa, come l’asta, erano della stessa tonalità e brillavano come l’oro. Sotto la croce, un orifiamma che sembrava di tessuto, recava tre parole di cui ho creduto scorgere la prima e l’ultima: "QUIS... DEUS" (Chi è come Dio). L’asta terminava nella sua estremità inferiore con una piccola punta a forma di lancia o di picca. Il personnaggio pareva ricciuto, i capelli corti, sembrava un soldato. La sua tunica era corta, la mano destra teneva il centro dell’asta, una sorta di cinghia stringeva i suoi polpacci."
    Come mi ha guardata, gli ho chiesto: "Chi siete?"
    Mi ha risposto:
   "Vi saluto." (Mi ha salutato con il capo).
   "Sono Michele l’arcangelo, è Dio che mi manda. Voi vedrete i misteri del Redentore e ripeterete ogni frase una dopo l’altra man mano che io ve le detterò."
   Gli ho detto: "Se è Dio che vi manda, io vi obbedirò."
    L’arcangelo era sempre presente quando mi ha detto:
   "Per Mysterium Sanctae Incarnationis Tuae (7) ". (Per il Mistero della Tua santa Incarnazione.)
    In quel momento, scomparve.

    Poi ho visto qualcuno tutto vestito di bianco, in ginocchio. Ho pensato che fosse un Angelo. Guardava una giovane fanciulla, bella, con un fazzoletto in testa. Alla vista dell’Angelo, ella ha salutato ed è rimasta con la testa inclinata, ha posato le mani una dopo l’altra sul petto, nello stesso modo in cui il Signore me l'ha insegnato. Ho notato particolarmente questo stesso gesto che mi ha impressionato. Qualche secondo dopo tutto è scomparso.
    Poi rivedo l’arcangelo che mi dice:
   "Per Nativitatem Tuam" ("Per la Tua Natività.")
    L’arcangelo scompare.

Vedo allora un bimbo in una culla di vimini o su della paglia a forma di culla; molta gente attorno, in lunghe vesti, sembrano guardarLo e ammirarLo ... poi tutto sparisce.
    Rivedo l’arcangelo allo stesso posto (d’altronde penso che sia sempre presente, sono io che non lo scorgo più, senza dubbio a causa dell’importanza del quadro vivente che mi si presenta.) Egli mi dice:
   "Per Baptismus et Sanctum Jejunium Tuum." ("Per il Tuo Battesimo e il Tuo Santo Digiuno.")
    L’arcangelo scompare dalla mia vista e vedo Gesù, accompagnato da un uomo grande, ma meno alto di Lui. E’ coperto da una specie di mantello che sembra essere di pelliccia a peli rasi.
    Vedo scorrere dell’acqua come un fiume e quest’uomo ne versa sulla testa di Gesù. Tiene una scodella per il manico, prende dell’acqua nel fiume e la versa sulla testa di Gesù.
    Qualche secondo dopo, Gesù si avvia per un sentiero in salita e, giunto in alto, si siede. Incrocia le mani, alza gli occhi al cielo come per pregare, poi tutto sparisce.

    Rivedo l’arcangelo che dice:
   "Per Crucem et Passionem Tuam." ("Per la Tua Croce e la Tua Passione.")
    L’arcangelo scompare e vedo Gesù che porta sulla spalla destra una croce che sembra molto pesante. La porta con fatica, camminando nel mezzo di un sentiero.
    Da ogni lato di questo sentiero, una folla di gente sembra ridere. Qualcuno alza la mano come per gettargli qualcosa.
    Gesù non è caduto malgrado il peso della Croce e ne sono rimasta sorpresa; a più riprese, ho creduto che Lui stesse per crollare sul sentiero. Povero Gesù.
    Poi l’immagine scompare. 

    L’arcangelo si è mostrato di nuovo e mi ha detto:
   "Per Mortem et Sepulturam Tuam." ("Per la Tua Morte e la Tua Sepoltura.")
    Vedo Gesù sulla Croce, sembra morto, la testa inclinata in avanti, il torso nudo, una larga piaga sul lato destro e, sotto la piaga, un filo di Sangue coagulato, credo.
    Tre persone sono ai piedi della Croce - una da ogni lato, in piedi - guardano con tristezza il viso di Gesù. Quella al centro è in ginocchio ai Suoi piedi, stringe con le due mani il piede della Croce e sembra voglia baciare i piedi di Gesù.
    Sento le mie lacrime colare. I piedi di Gesù sono posati su di un supporto in legno.
  

    L’immagine scompare. Rivedo l’arcangelo che mi dice:
   "Per Sanctam Resurrectionem Tuam." ("Per la Tua Santa resurrezione.")
    In questo momento, rivedo Gesù vivente.
    Una gioia meravigliosa si è impadronita di me. Egli mi appare come la prima volta, la sera del 27 dicembre 1972, sorridente, le mani tese verso di me come per accogliermi. Mi sembra di vederLo per la prima volta.
    Dopo averLo visto morto sulla Croce, Lo vedo vivo - Gesù vivo, risuscitato dai morti.
    Egli mi dice:
   "Sono Gesù di Nazareth, Il Figlio dell’Uomo risuscitato dai morti.
    Guardate le Mie piaghe."

   Con la Sua mano destra, ha scoperto il lato destro della Sua veste (nonostante che essa sembri essere senza apertura).
    Ho visto allora una larga piaga che non aveva sangue.
    Sul dorso della Sua mano destra, ho intravisto un piccolo foro.
    Ho ugualmente intravisto un foro nel palmo della Sua mano sinistra, tesa verso di me, e un foro su ciascuno dei Suoi piedi.
    Quindi Gesù mi ha detto:
   "Avvicinatevi e toccate il Mio costato."
   Mi sono alzata, ho teso la mano destra e, con due dita (indice e medio), ho toccato il bordo della Sua piaga che sembrava profonda.
    Ero molto commossa ed ho detto: "Signore, avete tanto sofferto per noi."
    Ero triste al pensiero che Gesù avesse tanto sofferto per il mondo, per il peccato del mondo, per l’ingratitudine del mondo, per tutti noi poveri peccatori.
    Mi sono rimessa in ginocchio e Gesù ha ripreso la sua posizione abituale, cioè le mani tese verso di me. La Sua veste aveva ripreso la sua posizione normale.
    Poi Gesù mi ha detto:
   "Dite questo ad alta voce:"
   Gesù mi dettava ogni frase una dopo l’altra ed io la ripetevo, una dopo l'altra.
   "Gesù domanda di annunciare al mondo intero la preghiera che Lui vi ha insegnato.
    Chiede che la Croce Gloriosa e il Santuario siano costruiti entro la fine dell’Anno Santo, poiché esso sarà l’ultimo Anno Santo."
    Che ogni anno sia celebrata una festa solenne nel giorno in cui Maddalena ha visto la Croce per la prima volta.
    Tutti coloro che, pieni di fiducia, saranno venuti a pentirsi, saranno salvati, in questa vita e per l’eternità.
    Satana non avrà più potere su di loro."

   Qualche istante dopo e con voce molto grave:
   "In verità Io ve lo dico, Mio Padre Mi ha inviato per salvarvi e per donarvi la pace e la gioia.
    Sappiate che Io sono amore e Compassione."

   Poi aggiunge:
   "Questa è la fine del Mio messaggio."

    Gesù era sempre la quando l’arcangelo, senza mostrarsi, mi ha detto le parole seguenti che io ho ripetuto:
   "Per Admirabilem Ascensionem Tuam." ("Per la Tua ammirabile Ascensione".)
    In quel momento Gesù ha alzato la mano su di me e mi ha detto:
   "Che la pace sia con voi e con tutti quelli che vi avvicinano."
   Gesù ha abbassato la mano, poi L’ho visto Salire lentamente e leggermente, poi scomparire.

    Rivedo l’arcangelo che mi dice:
   "Per Adventum Spiritus Sancti Paracliti" ("Per la venuta dello Spirito Santo Paraclito.")
    Questa volta, l’arcangelo non è scomparso; è rimasto e mi ha detto:
   "Gesù vi ha appena lasciata.
    Il Suo messaggio è terminato, ma Lo rivedrete."

   Ha aggiunto questo, che ho ripetuto:
   "Per cujus imperii Nomen est in aeternum, ab omni malo libera nos Domine." ("Per Colui il cui nome ha un regno eterno, da ogni male liberaci Signore. ")
    E senza precisarmi di ripeterlo, l’arcangelo aggiunge:
   "Questo vuol dire: Per Colui il cui nome ha un regno eterno, da ogni male liberaci Signore."
   Poi: "Dite questo ad alta voce:"
    "Dio rimprovera ai sacerdoti la loro lentezza nell’adempimento del loro compito e la loro incredulità. Dio ha chiesto loro di annunciare al mondo le meraviglie di Colui che ha chiamato Maddalena dalle tenebre alla Sua ammirabile luce, poiché la Croce Gloriosa abbellirà la città di Dozulé. Essi non l’hanno fatto. Questa è la causa della mancanza d’acqua in questo bacino.
    Una grande calamità di siccità si abbatterà sul mondo intero. Che i sacerdoti leggano attentamente il messaggio e rispettino scrupolosamente quello che è stato loro domandato.
    Chiedete alla persona presente che vi dia un cero."

   Mi sono girata e ho chiesto a suor Bruno di darmi un cero.
    Quando l’ho avuto, l’arcangelo mi ha detto:
   "Deponetelo acceso nel punto in cui il Cristo vi ha lasciata. Che tutti coloro che verrano in questa cappella vi imitino."
   Un istante dopo :
   "Avete tutta la giornata per dirlo al sacerdote e alle persone che desiderano ascoltarvi; ve ne ricorderete, esse saranno sorprese dalla vostra memoria.
    Che il sacerdote trovi una persona che gli rilegga tre volte il messaggio e che lo ripeta: essa non ne sarà capace."

   L’arcangelo mi guarda e mi dice:
    "Scrivete quanto sto per dirvi quando rientrate a casa. Rimetterete questo scritto al sacerdote nello stesso istante in cui vi avrà detto: "Ho un appuntamento in curia vescovile la settimana del Sacro Cuore."
    Fate una novena che inizierete il giorno del Sacro Cuore.
    Questa novena si compone di un mistero al giorno, i misteri che vi sono stati insegnati.
    In seguito, andate dal vescovo. Gli direte che è Dio che vi manda. Dategli il messaggio completo, che ne prenda conoscenza. Le porte si apriranno, il cuore del vescovo si scioglierà."

   Ho dunque conservato preziosamente questo scritto a casa mia, in attesa che il Signor Parroco mi dicesse la frase annunciata.

    Il Signore fa bene le cose: mercoledì 12 giugno, il Signor Parroco è venuto a casa mia per dirmi: "Ho un appuntamento in curia vescovile la settimana prossima."
    Gli ho detto: "E’ la settimana del Sacro Cuore." Egli mi ha risposto: "Non ne so nulla..." "Ne sono certa..." "Perchè ?..." Gli ho dunque consegnato nello stesso istante lo scritto che mi aveva dettato l’arcangelo - ed era proprio durante la settimana del Sacro Cuore che il Signor Parroco aveva un appuntamento in curia vescovile.
    In seguito, abbiamo fatto una novena tutti insieme nella cappella. L’abbiamo iniziata il giorno del Sacro Cuore, come aveva domandato l’arcangelo.
    Questa novena terminava il sabato della settimana successiva e l’arcangelo aveva detto: "In seguito andate dal vescovo."
    Volevo andarvi, non il giorno dopo poiché era domenica, ma due giorni dopo. Mi sentivo trasportata, qualche cosa mi spingeva. Non avevo alcun mezzo di locomozione (pensavo di prendere il mio motorino), ma bisognava che vi andassi. Dio lo voleva, per mezzo dell'arcangelo me lo aveva fatto sapere. Uno slancio inspiegabile mi dava la forza di andare alla curia vescovile, con il mio messaggio completo.
    La mia delusione è stata così grande quando il Signor Parroco mi ha detto: "Ma non si può andare dal vescovo così, devo prendere un appuntamento; e poi, il vescovo forse non c’è, non vi riceverebbe così; bisogna obbedire, si deve sempre obbedire."
    Il mio slancio era così grande - il Signor Parroco me l’ha impedito - mi ha detto: "Bisogna obbedire."
    Eppure, avevo voglia di disobbedire poiché sapevo che è Dio che mi aveva dato questo slancio per andare dal vescovo a portargli questo messaggio che Dio mi aveva dato.
    Se vi dicessi che ho pianto; era una prova.
    Ma ho obbedito al Signor Parroco.
    Tuttavia, ero certa che il vescovo mi ricevrebbe, che le porte mi si sarebbero aperte.
   Ma per far piacere agli uomini, ho disobbedito a Dio.
    Credo che Dio me lo rimproveri.

7- Testo latino delle litanie della Rogazione (o litanie dei santi), tra l'Ascensione e la Pentecoste.

Primo venerdì del mese di giugno. Gesù non è apparso.

Foto del Padre l'Horset                                                                     lhorset74m14.gif (32639 octets)

 

DICIOTTESIMA APPARIZIONE

"Gesù appare."

Venerdì 5 luglio 1974, nella cappella.

    Gesù appare ma resta silenzioso.

 

Venerdì 19 luglio 1974.

Scoperta dell’acqua nel bacino

(molto più di cinquanta giorni dopo
l’avvertimento del 3 maggio...)

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Il bacino della purificatione

             

DICIANNOVESIMA APPARIZIONE

"Venite tutti in processione e non temete di lavarvi.
Quest'acqua non è una sorgente. E un’acqua che esce dalla terra."

Sabato 3 agosto 1974, nel giardino verso la Haute Butte.

    Ero nel mio giardino per vedere se la biancheria era asciutta. Rientrando in casa, ho sentito una voce abbastanza lontana provenire dal luogo della Croce:
    "Sono Michele, l’arcangelo, ascoltatemi."
   Mi sono inginocchiata, verso la voce:
   "Dite al sacerdote che faccia intonacare i tre lati del bacino, ma non il fondo. Sul quarto lato, nel senso della larghezza, alla fine della dimensione, fate ricoprire venticinque centimetri, poi fate fare tre gradini.
    Veniteci tutti in processione e non temete di lavarvi in quest’acqua polverosa
*, poiché sappiate che siete polvere e che ritornerete in polvere. Ma il vostro spirito sarà purificato.
    Quest’acqua non è una sorgente. E’ un’acqua che esce dalla terra.
    Beato colui che verrà a purificarsi senza temere di sporcarsi."

* Nr 5, 11-17-31.

 

 

VENTESIMA APPARIZIONE

"Non lamentatevi."

Venerdì 6 settembre 1974, nella cappella.

    Ho visto l’alone di luce. Suor Margherita Maria era sola con me e ho detto forte: "Ecco la luce." La mia gioia è così grande quando vedo apparire la luce, che non posso impedirmi di gridarlo.     
    Poi, alla sinistra del Santissimo Sacramento (o piuttosto alla sinistra, in questa luce), l’arcangelo Michele si presenta come al solito e mi dice:
   "Io vi saluto."
   Mi inginocchio davanti a lui, un po’ a sinistra del Santissimo Sacramento, ma egli mi dice :
    "Non prostratevi davanti a me, ma davanti a Colui che venite ad adorare."
   Mi sono dunque alzata ed inginocchiata davanti al Santissimo Sacramento.
    In quel momento, ho visto dei raggi luminosi scaturire dall’Ostia; erano come vivi e si rinnovavano continuamente a partire dall’Ostia, come da una sorgente luminosa (è difficile da esprimere).
    San Michele, che era sempre là, un po' in disparte a sinistra, mi dice:
   "Non lamentatevi per gli occhi del piccolo David (8). Se Dio l’ha voluto così, perchè non è lui che ha gli occhi chiusi, ma sono i suoi genitori, che hanno gli occhi chiusi alla luce della fede.
    Deponete un cero nel posto dove il Signore vi ha lasciato l’ultima volta."

   Per tutto il tempo che l’arcangelo mi ha parlato l’Ostia Santa, non ha smesso di proiettare i Suoi raggi Luminosi. Poi tutto è scomparso.

8- Il piccolo David, nipote di Madelena e di Rolando. pommierM20.gif (276395 octets)       

      Primo vernerdì del mese di ottobre 1974 : Gesù non è apparso.

 

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